Associazione Astrofili Trentini
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Lacrime nella notte


L'astronomia, scienza antica di millenni, conosce ogni anno, il 10 agosto, un momento in cui dismette l'arida veste di rigore scientifico con la quale è spesso identificata presso il grande pubblico, e si abbandona interamente al fascino ed alla magia che gli immensi e sconosciuti spazi siderali suscitano nella nostra fantasia.

È la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti.

Da sempre l'uomo ha guardato con meraviglia ed ancestrale timore a questo fenomeno, legando ad esso miti, leggende e superstizioni che ancora oggi possiedono una immutata attrazione. gnuno di noi, almeno una volta nella vita, ha espresso, anche inconsciamente, un piccolo o grande desiderio nel vedere in cielo la fuggevole scia di una stella cadente.

Chiamare "stella" quella lacrima infuocata, a volte debole ed appena percettibile ad occhio nudo, a volte così luminosa da rischiarare a giorno il cielo, è in realtà un errore. Non si tratta affatto di un stella che cade!

Il nostro sistema solare è popolato, oltre che dai pianeti con le loro lune, dagli asteroidi (che tutti ben conosciamo in questi mesi di film sensazionalistici) e naturalmente dal Sole, anche da miliardi di piccoli corpi celesti, i cosiddetti meteoroidi. Essi sono costitutiti per la maggior parte da minuscole particelle di polvere, residuo antichissimo del tempo in cui il nostro sistema planetario si formò, miliardi di anni fa. Il loro numero è davvero enorme è viene continuamente aumentato dalle comete, che transitando poco distante dal Sole abbandonano nello spazio particelle di polvere in "nubi" molto dense.

Capita che qualcuna di queste particelle, quasi sempre microscopiche ma, più raramente, anche grandicelle (parecchi metro di diametro), incontri nell'eterno vagare il nostro pianeta. Al contatto con l'atmosfera il piccolo meteoroide aumenta moltissimo la sua temperatura, causa l'elevato attrito, bruciando e divenendo luminoso: così nasce una stella cadente! Il meteoroide si chiamerà ora meteora: questo fenomeno avviene ad una altezza molto elevata, tra i 50 e i 100 km dal suolo, ed è assai vario: la maggior parte delle meteore sono appena visibili ad occhio nudo, altre invece sono assai luminose, possono essere colorate e lasciare in cielo addirittura una scia che dura qualche minuto. Più raramente la stella cadente "cadrà" davvero: può capitare che frammenti di una meteora particolarmente grossa arrivino a terra, come alcuni anni fa nelle Marche e in Romagna.

Chi osserva il cielo durante tutto l'anno, come gli astrofili, sa che in realtà le stelle cadenti si possono ammirare sempre, in qualsiasi notte, anche se, come nel mese di agosto, di novembre e gennaio, il loro numero è superiore: questo succede perché in quei periodi la Terra attraversa delle regioni di spazio molto ricche di meteoroidi, e di conseguenza il numero di essi che entra nella nostra atmosfera è molto più elevato.

Osservare le stelle cadenti in queste notti è facilissimo: non serve nessun tipo di strumento astronomico, basta raggiungere un luogo sufficientemente buio ed al riparo da luci intense, sistemarsi comodamente su di una sdraio ed osservare con un po' di pazienza, al canto di grilli e cicale, la zona di cielo intorno alla costellazione di Perseo, che si troverà in direzione Nord-Est intorno alle ore 23.00 del 10 agosto, come anche nelle notti immediatamente seguenti. Chi potrà osservare dalla montagna sarà naturalmente avvantaggiato, potendo disporre di un cielo più limpido di quello cittadino. Quest'anno la Luna recherà un poco di disturbo all'osservazione delle stelle più deboli, ma sarà comunque una silenziosa ed affascinante compagna nella notte di San Lorenzo.

Allora forza, usciamo di casa, l'universo ci aspetta!


Christian Lavarian (lavarian@science.unitn.it)
agosto 1998


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