Guida all'inquinamento luminoso

Pagina precedenteSommarioPagina successiva


Il problema dell'inquinamento luminoso


Da studi effettuati in tutto il mondo da Astronomi e Astrofili, inizialmente negli Stati Uniti dall'International Dark Sky Association, è emerso che una frazione rilevante dell'energia elettrica impiegata per il funzionamento degli impianti di illuminazione esterna (almeno il 30-35%) viene utilizzata per illuminare direttamente il cielo.

CieloBuio, di concerto con l'UAI e l'IDA Italia, è particolarmente impegnato e coinvolto, attraverso i suoi tecnici ed esperti, nello studio di questo fenomeno e nell'individuazione dei mezzi per limitarlo.

I dati raccolti fino ad oggi (sicuramente incompleti ma approssimati per difetto) confermano in modo drammatico e preoccupante che, solo in Italia, ogni anno vengono dilapidati circa 400 miliardi di lire per difetti di progettazione, di realizzazione o gestione degli impianti di illuminazione esterna ovvero per l'uso di corpi illuminanti che risultano eccessivamente disperdenti (tipico esempio i lampioni a sfera).


Bergamo bassa
Panorama di Bergamo bassa.


Nel corso della lettura scoprirete come una città delle dimensioni di Frosinone (50.000 abitanti) potrebbe risparmiare almeno il 30-40% (circa 300/400 milioni di lire) rispetto agli ordinari costi di gestione. Ciò, ovviamente, senza dover spegnere tutte le luci delle strade ma semplicemente razionalizzando e programmando gli impianti e la loro gestione con i criteri e i mezzi di seguito indicati e offerti dalla moderna tecnologia.

Gli stessi criteri possono essere impiegati con successo da tutti coloro che hanno intenzione o necessità di utilizzare impianti di luce esterna (anche in forma pubblicitaria nel caso delle insegne).

Il cielo stellato, al pari di tutte le altre bellezze della natura, è un patrimonio che deve essere tutelato nel nostro interesse e in quello dei nostri discendenti.

Non a caso l'UNESCO, nella sua Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future, ha sancito esplicitamente che: "Le persone delle generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata, includendo il diritto a un cielo puro".


Malpensa 2000Impianto full cut-off
Svincolo di Malpensa 2000 - Impianto da non prendere ad esempio: progettato con corpi distribuiti su 3 anelli, a 45° verso il basso, orizzontali e puntati a 45° VERSO L'ALTO. È visibile da 30 km di distanza e ben 2/3 della luce vengono sprecati per illuminare inutilmente il cielo. Costruita all'interno del Parco naturale del Ticino.
(S. Minuto)
Orio al Serio (BG) - Questo non è certo il corretto modo di illuminare un centro commerciale! L'utilizzo della luce riflessa come illuminazione urbana, residenziale, decorativa, ecc. è comunque sempre sconsigliata in quanto l'oggetto da illuminare lo sarà solamente per una frazione esigua del flusso emesso dal corpo illuminante! In questo caso è palese che i potenti proiettori colpiscono solo parte del corpo riflettente disperdendo il resto del flusso luminoso verso l'alto.
(F. Crotti)


Il problema quindi non riguarda solo coloro che studiano il cielo, come gli Astronomi e gli Astrofili, ma anche qualsiasi persona che voglia avvicinarsi alla conoscenza di tutto quello che si trova al di fuori della nostra atmosfera... cioè l'intero Universo!

Non aspettiamo che incomincino gli altri ad affrontare la questione troppo tardi; impegnamoci da subito e in prima persona per recuperare alla cultura dell'Uomo un bene dal valore inestimabile che non abbiamo il diritto di distruggere ma il dovere di conservare.


Impianto full cut-offNuova illuminazione di Milano
Impianto di Illuminazione stradale full cut-off nei pressi di Bergamo, con una razionale distribuzione dei corpi illuminanti.Milano - La nuova illuminazione con corpi illuminanti orizzontali a vetro trasparente piano.
(D. Bonata)


Pagina precedenteSommarioPagina successiva