6)Divini, Eustachio (1610-1685), "Lunae facies", tavola 19 in Guericke, Otto von, Experimenta nova, Amsterdam, Apud J. Janssonium a Waesberge, 1672
Nel 1649 il costruttore di telescopi Divini pubblicò una mappa come pieghevole non inserito in alcun libro, con lo scopo di decantare la qualità dei suoi strumenti. In seguito la mappa di Divini fu posta a corredo di due libri: il Mundus Subterraneus di Athanasius Kircher (1665) e successivamente nell'opera di Guericke, famosa soprattutto per la descrizione degli esperimenti con la pompa ad aria. Entrambe queste opere fanno parte della collezione della Linda Hall Library, ma quella di Guericke, sebbene più piccola e più tarda, è meglio incisa e meno conosciuta.
Benché la mappa di Divini sia comunemente considerata come una sua propria opera, tuttavia è evidente che egli ha tenuto un occhio al telescopio e uno al lavoro del suo predecessore Hevelius. Se si mettono a confronto i quadranti di sud-est, e se non si considerano i diversi stili di incisione, le somiglianze sono evidenti, specialmente le orecchie di coniglio di Stevinus e Furnerius in basso e il disegno dei mari sulla destra. Ulteriori rassomiglianze si possono trovare nella rappresentazione della regione intorno a Keplero, del triangolo nel Lacus Mortis (Lago della Morte) e nel sistema di raggi che si diparte da Tycho. Tuttavia le differenze sono in numero sufficiente per poter dire che Divini fece parecchie osservazioni autonomamente.

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