Associazione Astrofili Trentini
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Notiziario n. 5 - Autunno 1995


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Inizia un nuovo ciclo solare

È cominciato un nuovo ciclo solare: sabato 12 agosto la prima macchia è stata osservata da alcuni astronomi al Big Bear Solar Observatory del California Institute of Technology, situato presso Big Bear City (California). Tale macchia segna la fine del periodo di quiescenza solare e l'inizio di un aumento di attività.

"Tutto ciò ci rende felici", dice Hal Zirin, professore di astrofisica a Caltech e direttore del Big Bear Solar Observatory. "Il Sole, infatti, è molto più interessante da studiare quando vi succede qualche cosa".Il Sole

Le macchie solari sono delle chiazze relativamente scure, che di solito appaiono in gruppi sulla superficie del Sole. Esse sono associate a forti campi magnetici e a flares, e seguono un ciclo di circa undici anni di crescente attività, cui subentra un lento declino in uno stato di quiescenza. All'inizio del ciclo le macchie appaiono di rado e a latitudini relativamente alte (circa 30-35 gradi); quindi aumentano di frequenza e compaiono a latitudini più basse, finché si raggiunge il massimo di attività solare. Dopo questo picco, il numero di macchie decresce lentamente ed esse appaiono ancora più vicine all'equatore, finché raggiungono una fase relativamente tranquilla, ossia il minimo di attività solare.

Di solito c'è una certa sovrapposizione fra due cicli contigui: quando l'ultima macchia di un ciclo appare vicino all'equatore, all'incirca a 7 gradi di latitudine, il ciclo successivo ricomincia con macchie vicino ai 30 gradi, ma con la polarità magnetica invertita.

Adesso il Sole si trova esattamente in questa situazione; durante il 1994 e la maggior parte di quest'anno c'è stato un periodo quiescente, con poche macchie nei pressi dell'equatore. La nuova macchia fotografata il 12 agosto è comparsa alla latitudine di 21 gradi, e la sua polarità magnetica è opposta a quella osservata nell'ultimo decennio: questa è una prova del fatto che è iniziato un nuovo ciclo.

La nuova macchia è apparsa un po' in anticipo rispetto alle previsioni degli astronomi. Quando un nuovo ciclo solare si va esaurendo, vicino all'equatore si manifestano gli ultimi residui di attività, prima che inizi il ciclo successivo. Gli scienziati avevano osservato queste turbolenze finali nel 1984, ma questa volta hanno registrato un'attività scarsa e perciò si aspettavano che il nuovo ciclo cominciasse presto, ma non così presto come in effetti è stato.

Le macchie solari hanno conseguenze anche al di là del Sole stesso: queste notizie, perciò, non solo stimolano gli astronomi, ma destano anche l'interesse di molte persone in altri campi. Spesso attorno alle macchie si manifestano dei flares, che possono disturbare le comunicazioni radio sulla Terra e talvolta causare perfino estesi black out. I flares, inoltre, provocano quei variopinti fenomeni celesti noti come aurore boreali (o australi), nonché un insolito comportamento dei satelliti, come ad esempio la perdita dell'orientamento.

Le macchie del nuovo ciclo dovrebbero diventare rapidamente più numerose e raggiungere il massimo di attività nel 1998 o nel 1999.


Avvistamento bolide del 21 ottobre

Ieri, 21 ottobre, alle ore 21:44 circa di T.U. ho notato un bolide di notevoli dimensioni che ho stimato poco meno di un quarto del diametro lunare apparente. L'oggetto, di colore giallo-arancio, ha lasciato una traccia, visibile per un secondo, di colore giallo e delle dimensioni leggermente inferiori al suo diametro.

Siccome mi trovavo in periferia di Firenze, in una zona discretamente illuminata, in una via delimitata da palazzi di quattro piani, posso stimare solo approssimativamente la sua magnitudine dato il notevole inquinamento luminoso ed atmosferico, ma posso affermare senza errori grossolani che abbia raggiunto la -9. La direzione della traiettoria, per lo stesso motivo (nessuna stella visibile nel campo), non può essere che approssimativa:

L'inizio del fenomeno è avvenuto a 75 gradi sopra l'orizzonte ed e` terminato verso i 65 gradi nel momento in cui l'oggetto è scomparso dietro un fabbricato in direzione Ovest-Nord-Ovest. Non ho potuto seguire la fine del fenomeno. I dieci gradi sono stati percorsi in mezzo secondo circa. Notevole e ben visibile è stato l'effetto dell'onda d'urto, di forma parabolica, che precedeva l'oggetto. In questa sono riuscito a scorgere colori rosso e bianco. Purtroppo non ho udito alcun boato, forse a causa del rumore incessante del traffico urbano. Se altri hanno visto il fenomeno sono pregati di farsi avanti!

Marco Menichelli (Associazione Astrofili Valdinievole)
Tratto da Astro.ita


Notizie dallo "Sky & Telescope's News Bulletin"

Qual è l'età dell'universo?

C'è una nuova prova del fatto che forse i cosmologi hanno sbagliato qualche cosa nel definire la visione dell'universo. Nel numero di Nature del 7 settembre, un gruppo di astronomi guidati da Nial Tanvir della Cambridge University riferisce nuove osservazioni dell'Hubble Space Telescope riguardo alle variabili cefeidi in M96, una galassia nella costellazione del Leone. Basandosi sulla luminosità e sul periodo di pulsazione delle stelle, il gruppo ha dedotto che M96 dista 38 milioni di anni luce: questo dato, a sua volta, fornisce un supporto per valutare la distanza del più lontano Ammasso della Vergine. Combinate con le rispettive velocità di recessione, tali distanze indicano che l'universo non può avere più di 9-12 miliardi di anni: il problema è che alcune stelle sono considerevolmente più vecchie. Tuttavia l'esame delle distanze intergalattiche è ben lontano dalla fine, e restano da fare molte altre misurazioni.


Laser nello spazio

Sono state scoperte emissioni laser in MWC 349, una giovane stella luminosa nel Cigno, la quale è circondata da un disco di gas e polvere. Gli astronomi hanno fatto questa scoperta verso la metà di agosto, utilizzando uno spettrografo infrarosso a bordo del Kuiper Airborne Observatory della NASA. L'emissione laser si verifica quando un fotone con una particolare lunghezza d'onda fa in modo che atomi o molecole emettano un altro fotone della medesima lunghezza d'onda. Nel caso di MWC 349 l'emissione viene dall'idrogeno del disco stellare, ha una lunghezza d'onda di 169 microns e si trova nell'infrarosso lontano: l'emissione è sei volte più potente di quanto sarebbe se non ci fosse laser.


Nova Cassiopeiae 1995

Il 24 agosto il giapponese Minoru Yamamoto ha scoperto una nova. Essa si trova nella costellazione di Cassiopea: ascensione retta 1h 5,1m e declinazione +54° 2'. Circa una settimana fa Nova Cassiopeiae 1995 era grosso modo di 9a magnitudine, ma alcune immagini precedenti la scoperta mostravano che il 1° agosto non era più luminosa di 12,5 magnitudini.


Mostra temporanea

Presso il Museo di Scienze Naturali a Trento, è aperta, dal 25 novembre al 31 gennaio 1996, con orario 9.00 - 12.30, 14.30 - 18.00, la mostra "GEOMETRIE DEL TEMPO".
Curata da Cesare Berrini, la mostra propone "un insolito viaggio in una nuova/antica dimensione del tempo", come descritto dall'autore che, da 25 anni, studia le problematiche legate all'interpretazione del "Calendario di Tiwanaku". Lo studio coinvolge l'astronomia, la matematica, l'antropologia, la religione in un intreccio sicuramente di effetto ed affascinante. Non ci dilunghiamo qui sulla descrizione di quanto esposto ed invitiamo gli interessati ad assaporare di persona la bellezza delle "forme analogiche di tempo".


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