Associazione Astrofili Trentini
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Indice di questo Notiziario


Notiziario n. 7 - Estate 1996


L'osservatorio e il museo storico di Capodimonte

(Seconda parte)

di Annamaria Canciello (Oss. Astr. di Capodimonte)

(Segue dal numero precedente)

Telescopio equatoriale di Reichenbach-Utzschneider

Costruttori: Georg von Reichenbach (1772-1826), Joseph von Utzschneider (1763-1840) (firmato), Monaco, Germania.
Materiali: bronzo, ottone, acciaio.
Caratteristiche ottiche: lunghezza focale: cm 120, apertura: cm 8.3.
Dimensioni: lungh.: cm 150, largh.: cm 76, alt.: cm 76.

Telescopio di Reichenbach-Utzschneider Descrizione, funzionamento ed uso

Questo strumento consta di un telescopio in ottone con obiettivo di cm 8.3 di apertura e cm 120 di lunghezza focale. L'asse polare del telescopio è lungo m 1.33; a circa un terzo dalla sua estremità superiore, vi è una cassetta, o parallelepipedo, in bronzo, nella quale è contenuto il bossolo a cui è fissato il cerchio di declinazione. Nella parte inferiore dell'asse è fissato il cerchio equatoriale, dal diametro di cm 74, la cui divisione è di 4"; oltre ad essere diviso in gradi e parti di grado, esso è diviso anche in ore e minuti.

Il cerchio di declinazione, ha divisioni di 4" lette per mezzo di due noni a linguetta portati dall'alidada. Il reticolo ha un un solo filo orario, oltre quello di declinazione, ed è munito di micrometro filare per misurare le piccole differenze di declinazione. L'illuminazione dei fili per le osservazioni notturne si otteneva accostando un lume all'occhio situato nel dado centrale del cannocchiale. Poiché i due tronchi del cannocchiale non sono assicurati se non che al dado centrale per la loro base, senza alcun altro appoggio, onde impedirne la flessione, furono applicati, dai costruttori, quattro contrappesi, due per ogni tronco.

Sul cerchio di declinazione è inciso: Reichenbach und Utzschneider in München 1814. Sul dado centrale vi è una targhetta con scritto: Reichenbach fecit München 1814.Questo telescopio, giunto a Napoli nel 1815, era inizialmente sito nel cupolino Nord dell'Osservatorio. Con esso A. De Gasparis scoprì, tra il 1849 ed il 1853, dieci nuovi pianetini per i quali gli fu conferita, nel 1852, la medaglia Herschel dalla Royal Astronomical Society.


Telescopio rifrattore equatoriale Salmoiraghi

Costruttore: La filotecnica "Angelo Salmoiraghi S.A. Milano", Milano,Italia, secolo XX.
Materiali: ghisa, alluminio, ottone, acciaio.
Caratteristiche ottiche: lunghezza focale: cm 320, apertura: cm 21.

Telescopio Salmoiraghi Descrizione, funzionamento ed uso

Telescopio rifrattore di cm 21 di apertura e cm 320 di lunghezza focale.Il tubo è di alluminio in lega leggera.La montatura equatoriale di questo telescopio è sistemata su di una robusta colonna di ghisa che consente piccoli spostamenti azimutali per l'esatta messa in stazione: la montatura è inoltre variabile in latitudine da 0 gradi a più o meno 70 gradi in modo che lo strumento possa essere sistemato sia nell'emisfero boreale che australe.

Gli spostamenti in declinazione ed in ascensione retta possono avvenire tanto con movimenti ampi a mano quanto con movimenti micrometrici a mezzo di manopole sistemate in prossimità dell'oculare e precisamente due manopole per i movimenti micrometrici del cerchio di declinazione e del cerchio orario e due corrispondenti per bloccare i cerchi stessi.

Il movimento orario è azionato da un movimento d'orologeria montato sulla colonna, funzionante a contrappesi contenuti nell'interno della colonna stessa, ed è munito di dispositivo di caricamento, di regolatore a frizione e di velocità.

Il cerchio di declinazione è suddiviso in 10" d'arco con nonio per la lettura ai 20". Il cerchio orario è diviso in minuti di tempo con due noni per la lettura ai cinque secondi di tempo. La lettura avviene per mezzo di due lunette d'ingrandimento.

È provvisto d'impianto d'illuminazione elettrico in ambedue i cerchi.

Il cannocchiale è munito di un cercatore con ingrandimento di circa 25x e la bilanciatura del sistema è ottenuta con contrappesi opportunamente distribuiti, montati su apposite guide, per il perfetto bilanciamento del sistema.

Il telescopio è stato donato nel 1976 dall'ing. G. Cenzato.


Globo celeste di Roll-Reinhold

Costruttore: Georg Roll - Johannes Reinhold (firmato), Augusta (Baviera), Germania.
Materiali: rame dorato, ottone battuto, bronzo fuso, argento, acciaio.
Dimensioni: lungh.: cm 31, largh.: cm 31, alt.: cm 43.

Globo celeste di Roll-Reinhold Descrizione, funzionamento ed uso

Il globo è costituito da una sfera cava di rame dorato di 21 cm di diametro che porta internamente un meccanismo di orologeria che ne genera la rotazione, comportando, di conseguenza, un meccanismo motore, un meccanismo di suoneria ed il rotismo di trascinamento dei cerchi (meridiani) portanti le posizioni del Sole e della Luna. Il diametro esterno della corona circolare, di ottone battuto, che rappresenta l'orizzonte, è di 31 cm e l'altezza di essa dalla base è di 30 cm. L'altezza completa dell'apparecchio, compresi i piedi, è di 43 cm ; tutto il resto dello strumento è di bronzo fuso.

Il globo compie una rivoluzione in 24 ore, condotto da un meccanismo a molla avente una carica di otto giorni. Altri meccanismi hanno anche i due segnali per i quarti d'ora e per le ore. Il meccanismo motore e quello dei segnali orari si trovano tra due lastre circolari, e quello dei quarti d'ora si trova tra due lastre più piccole. Al polo nord due quadranti imperniati sull'asse portano rispettivamente: il più piccolo i numeri da I a VIII, corrispondenti ai quarti d'ora, cosicché la lancetta attualmente perduta) faceva un giro in due ore; il secondo quadrante più grande porta la divisione da I a XXIV e la lancetta (anche questa perduta) faceva una rivoluzione in 24 ore. Questi due quadranti, racchiusi in corone di rame dorato, sono d'argento, smaltati a fuoco, con fregi a fiorami in smalto translucido di colore smeraldo, turchino, rubino e topazio.

La corona esterna al quadrante maggiore (orario) porta anche una doppia serie di numeri da I a XII, per le ore diurne e notturne. Altri due assi coassiali col centrale si muovono indipendentemente l'uno dall'altro e portano i cerchi del Sole e della Luna, quest'ultimo perduto.

Al polo sud un quadrante compie una rotazione in 12 ore.

Sulla superficie del globo sono incisi i sistemi di coordinate. È rappresentato il cerchio dell'eclittica con divisione del globo che permette la scomposizione in due emisferi. Su questa divisione è inserita una sottile corona d'acciaio munita di denti, la quale permette al Sole di variare, nel corso dell'anno, la sua posizione da +23 a -23 gradi.

Per il sistema equatoriale sono tracciati l'equatore, i due tropici e i due circoli polari. La corona rappresentante l'orizzonte porta incisi sul bordo esterno i nomi dei quattro punti cardinali (septentrio, occidens, meridies, oriens). Sul bordo interno del piano della corona, vi è una divisione in quattro quadranti con numerazione incisa di 10 gradi in 10 gradi ed elementi del computo per gli anni dal 1586 al 1627, per metà della corona relativi al calendario giuliano e per l'altra metà al gregoriano. Segue verso l'esterno, sulla corona orizzontale, una lamina sottile anche questa a forma di corona, dove sono incisi: i nomi dei mesi, il numero dei giorni di ciascun mese e la posizione del Sole nei segni zodiacali, la successione completa dei giorni mensili per tutto l'anno, con le lettere che danno il giorno settimanale nota la lettera domenicale, i Santi del calendario e le divisioni angolari corrispondenti agli ingressi del Sole nei 12 segni zodiacali. Questa lamina ruotava in 366 giorni e questa rotazione veniva comandata dal motore principale mediante opportune demoltiplicazioni con ingranaggi (ancora esistenti) e con un asse (ora perduto) uscente dal quadrante posto nel polo sud. Sull'orlo fisso del piano della corona vi sono i nomi antichi dei venti corrispondenti alle varie direzioni. La corona minore, perpendicolare alla precedente e disposta in meridiano, porta sulla faccia occidentale la divisione in quattro serie di 90 gradi, con l'indicazione delle zone (frigida, habitabilis, temperata, torrida); un'altra divisione (corona mediana) in parti diseguali numerate da 1 a 18 dall'equatore ai poli, indica i climi (climata); ancora un'altra divisione esterna, numerata da I a IX, indica i "climata ex ptolomea". Il meridiano è incastrato in una piccola sfera di sostegno sotto la quale sono avvitati, in una intaccatura a croce, quattro zampe di grifone artisticamente lavorate. La sfera di sostegno del globo, porta incise nelle quattro parti libere della superficie, alternativamente un pellicano e un'aquila. Le costellazioni sul globo, incise col bulino, i nomi sono in latino e le stelle sono incise come asterischi di diversa grandezza, specificata, a seconda delle magnitudini tolemaiche, in una tabellina. Le nebulose sono riportate come cerchietti e la Via Lattea è raffigurata dai suoi contorni tracciati a trattini. In una ovale posta nell'emisfero sud del globo, sono incisi i nomi dei costruttori: Georg Roll et Johannes Reinhold elaborabant Augustae 1589 Il globo proviene probabilmente da Maria Teresa d'Austria, seconda moglie di Ferdinando II. Di questo globo esistono in tutto altri quattro esemplari nelle seguenti sedi: Vienna, Kunsthistorisches Museum (Georg Roll, 1584); Londra, Victoria and Albert Museum (Georg Roll et Johannes Reinhold, 1584); Dresda, Mathematisch-Physikalischer Salon (1588); Parigi, Conservatoire des Arts et Metiers (Johannes Reinhold, 1588).


Specchio di Herschel

Costruttore: Frederick William Herschel (1738-1822).
Materiali: rame, stagno, argento, ottone.
Dimensioni: lungh.: cm 50, largh.: cm 50, alt.: cm 5.

Descrizione, funzionamento ed uso

Specchio con superficie riflettente parabolica in argento, su supporto in rame e stagno, custodito in un contenitore d'ottone.

Specchio di Herschel


Cannocchiale in ottone

Costruzione: secolo XIX.
Materiali: ottone.
Dimensioni: lungh.: cm 96, largh.: cm 7.5, alt.: cm 20.

Cannocchiale in ottone


Fotometro a cuneo per telescopio Salmoiraghi

Fotometro SalmoiraghiCostruttore: Milani(?), Milano, Italia, 1942.
Materiali: acciaio, legno di mogano.
Dimensioni: lungh.: cm 42, largh.: cm 27, alt.: cm 15.

Descrizione, funzionamento ed uso

Fotometro a cuneo di Toepfer in acciaio custodito in una cassetta in legno di mogano. Su di esso si legge: Milano Milani XX 1942.

Questo fotometro era annesso al telescopio rifrattore Salmoiraghi di cm 21di diametro e cm 320 di lunghezza focale. È stato donato all'osservatorio dall'ing. G. Cenzato.

 
 


Orologio Perrelet

Costruttore: Perrelet, Parigi, Francia.
Materiali: ottone, argento, legno di noce.
Dimensioni: lungh.: cm 19, largh.: cm 18, alt.: cm 12.

Orologio PerreletDescrizione, funzionamento ed uso

Orologio a quinti di secondo con lo scappamento a cilindro senza compensazione, munito di tre quadranti in argento, uno per le ore e per i minuti, gli altri due per i secondi. È custodito in una cassetta in legno di noce contenente la chiave per caricarlo ed altri accessori per il suo funzionamento ed uso. Su di esso si legge: Perrelet Horloger - Mecanicien Du Roi Et De L'Ecole Reale. Polytechnique, Paris, 1836. Per Brevet D'Invention.

 


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