Associazione Astrofili Trentini
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Notiziario n. 8 - Inverno 1996


Vita extraterrestre: è la volta di Europa?

di Patrizio Nissirio


Washington. Dopo l'entusiasmo scatenato dalla scoperta di possibili indizi di antiche forme di vita su Marte, ora tocca ad Europa, una delle lune di Giove, ad alimentare le speranze di scoprire tracce di vita extraterrestre. Ma per saperne di più su questo satellite, dal quale la sonda Galileo ha inviato immagini di vaste superfici ghiacciate in movimento, occorrerà attendere dicembre prossimo, quando la sonda passerà a circa 600 Km dalla superficie di Europa. Le ultime fotografie inviate dalla sonda, presentate martedì da scienziati della Nasa a Pasadena (California, Usa), mostrano ampie fratture sulla superficie ghiacciata del grosso satellite, che suggeriscono movimenti della crosta su strati sottostanti di materiale fluido, forse ghiaccio parzialmente sciolto, forse acqua. Alcuni punti scuri, affermano gli scienziati, sembrano poi essere geyser. Le immagini avvalorano l'ipotesi che Europa possa essere uno dei tre corpi celesti del sistema solare dove si ipotizzano condizioni adatte alla vita, accando a Marte e a una luna di Saturno, Titano. Secondo gli scienziati del "Jet Propulsion Laboratory" della Nasa, è possibile che il satellite contenga delle "nicchie" dove particolari condizioni di umidità e temperatura rendano possibili forme di vita. Per Ronald Greeley della Università di Stato dell'Arizona, lo scopo della missione Galileo è ora rispondere alla domanda: << c'è acqua su Europa? >>.

Le immagini giunte alla Nasa sono state riprese da 154000 Km di distanza il 27 giugno scorso. Quando, nel dicembre prossimo, Galileo passerà a 600 Km da Europa, la sonda invierà a terra immagini nitide di oggetti grandi quanto un palazzo, 100 volte più dettagliate di quelle inviate dal Voyager nel 1979. Quella sonda fu la prima a scoprire le fratture sulla crosta ghiacciata di Europa, larghe circa otto chilometri; ma quelle immagini fecero pensare agli scenziati che lo strato di ghiaccio fosse più spesso di quanti invece appare oggi alla luce delle nuove informazioni. La missione di Galileo attorno a Giove prevede 11 orbite attorno al pianeta nell'arco di due ani. Tra le ultime immagini giunte sulla terra ci sono anche quelle di eruzioni vulcaniche su Io, un'altra luna di Giove, e quelle di una violenta tempesta in prossimità della grande macchia rossa del pianeta, con venti che soffierebbero ad oltre 400 Km/h.

In questa occasione, la Nasa, ancorché soddisfatta, sembra mostrare maggiore cautela sulle ipotesi di forme di vita su Europa, rispetto a quanto ha fatto inoccasione della presentazione della ricerca sul meteorite marziano. << Qualche giorno fa -ha detto l'amministratore dell'agenzia Daniel Goldin- ho accolto la possibilità di un'antica vita batterica su Marte con ottimismo scettico. Accolgo le nuove immagini di Europa con lo stesso spirito >>. La sonda Galileo lanciata dalla navetta spaziale Atlantis nel 1989 è rimata in viaggio per sei anni prima di arrivare in orbita intorno a Giove. Come primo atto, lo scorso luglio ha inviato verso il pianeta una sonda più piccola che prima di andare distrutta ha compiuto osservazioni molto interessanti. I dati della sonda sono stati raccolti e ritrasmessi alla Terra dal Galileo, che si trovava a 200000 Km di distanza. Tra le scoperte più importanti fatte finora dalla missione, una nuova fascia di radiazioni individuata dalla sonda a circa 50000 Km sopra il livello delle nuvole gioviane e una sorprendente assenza di fulmini e scariche elettromagnetiche. Sulla possibilità dell'esistenza di acqua e di una qualche forma elementare di vita su Europa, l'astronoma Margherita Hack si è mostrata molto cauta definendola una ipotesi assolutamente gratuita, di cui non c'è assolutamente alcuna prova.

Articolo apparso sul "Giornale di Sicilia" del 15-08-1996


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