Associazione Astrofili Trentini
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Notiziario n. 12 - Primavera 1998


Robert Burnham jr.

di Stefano Nave (Associazione Astrofili Trentini)


Chiunque si interessi di astronomia, dall'astrofilo che ne fa un hobby fino all'astronomo che se ne occupa per ricerca, ha sentito nominare almeno una volta il nome di Robert Burnham, l'autore del Celestial Handbook, un'opera che ha guidato e continua a guidare milioni di persone che osservano il cielo. Burnham fu un personaggio chiuso e contraddittorio, un disadattato che dopo aver lasciato l'osservatorio Lowell, dove aveva lavorato per vent'anni, visse da barbone, vendendo disegni di gatti in un parco di San Diego, in California, fino al giorno della sua morte, il 20 marzo 1993. Anni prima era stato un brillante ricercatore all'osservatorio Lowell di Flagstaff, in Arizona, dove era stato assunto nel 1957 per un lavoro di un paio d'anni e che poi invece ne durò ben 20.

Nato il 16 giugno 1931 a Chicago in Illinois, Burnham si trasferì a Prescott in Arizona con la sua famiglia nel 1940. Diplomatosi, il padre gli consentì di dedicarsi al suo hobby, l'astronomia, anziché cercarsi subito un lavoro. Robert si mise presto in evidenza per il suo talento di osservatore: il 18 ottobre 1957, mentre provava un nuovo telescopio che lui stesso aveva costruito, notò un oggetto luminoso nella costellazione del Ceto dove non doveva esserci nulla. Si trattava di una cometa, quella che sarebbe passata più vicina alla terra nell'arco di 50 anni, la cometa Latyshev-Wild-Burnham. Burnham scoprì in tutto 6 comete, ma fu questa scoperta che lo portò alla ribalta sui quotidiani e lo fece conoscere agli astronomi che lavoravano al Lowell.

Nel febbraio del 1958, Henry Giclas lo invitò a visitare l'osservatorio e subito dopo lo assunse per un lavoro come ricercatore. Burnham avrebbe dovuto effettuare delle fotografie su lastra di vetro, utilizzando il glorioso strumento da 13 pollici usato 30 anni prima da Clyde Tombaugh per le ricerche che portarono alla scoperta di Plutone. Il confronto delle lastre di Burnham con quelle esposte 30 anni prima da Tombaugh avrebbe fornito dati sul moto proprio delle stelle, consentendo di calcolare la loro distanza dal sole. Nel 1959 Burnham fu affiancato da un altro diplomato, Norm Thomas, e ad entrambi fu detto che il progetto non sarebbe durato per più di 3 anni. Invece ne durò altri 20. Nel 1979 il progetto terminò. Al Lowell furono estremamente soddisfatti del lavoro svolto da Burnham e da Thomas: furono trovate 9000 stelle con moto rapido, parecchie comete, 1500 asteroidi e 2000 nane bianche oltre a migliaia di stelle variabili.

Burnham al lavoro all'osservatorio LowellNel frattempo, Burnham aveva continuato a raccogliere appunti sulle sue osservazioni, prima come hobbista e poi come ricercatore al Lowell. Nel 1966 aveva deciso di pubblicare l'Handbook, che inizialmente voleva essere una raccolta di appunti per uso personale. La prima edizione dell'opera era stata autofinanziata, perché nessun editore aveva voluto pubblicare più di duemila pagine senza rivederle e correggerle e questa revisione sarebbe costata troppo denaro. Nemmeno l'osservatorio lo aveva aiutato nella pubblicazione, poiché si temeva l'effetto deleterio che l'Handbook avrebbe potuto avere sulla reputazione dell'osservatorio se fosse stato pieno di errori. Ma Burnham era stato molto preciso e di errori ce ne furono così pochi che l'Handbook era divenuto famoso proprio per l'assenza di errori. Le recensioni erano state entusiastiche: l'opera si era rivelata una vera miniera di informazioni, una cosa unica al mondo nel suo genere, al punto da divenire ben presto un classico. Nel 1976 Burnham aveva firmato un accordo colla casa editrice Dover di New York, per la riedizione degli 8 volumi originali in 3 sole parti. Due anni più tardi la nuova edizione aveva visto la luce e Burnham aveva anche cominciato a ricevere gli assegni dei diritti d'autore. Fu proprio in quel periodo, quando la sua fama di ricercatore era al massimo e tutto sembrava procedere per il meglio, che Burnham ricevette il preavviso di licenziamento.

Mentre il suo collega Norm Thomas, nei 22 anni del progetto presso il Lowell, aveva terminato gli studi e si era laureato in geologia, non era stato così per Burnham. Così al termine del lavoro Thomas fu riassegnato ad un altro incarico, un lavoro riguardante lo studio degli asteroidi, mentre Burnham fu licenziato, perché non c'era più posto per lui come ricercatore all'osservatorio.

La sua incapacità di pianificare il proprio futuro ed il suo carattere oltremodo schivo furono la causa della sua rovina. Sebbene Thomas lo avesse consigliato più volte di investire del denaro nell'acquisto di un appezzamento di terreno e di procurarsi una casa che lo avrebbe reso indipendente, Burnham non fece nulla. Quando fu licenziato affittò un grande appartamento, i cui costi dilapidarono rapidamente le sue sostanze nonostante gli assegni dei diritti d'autore dell'Handbook che aveva continuato a ricevere dalla Dover. Anche sua sorella Viola cercò invano di convincerlo a trovarsi un lavoro: in oltre vent'anni di lavoro a Flagstaff, Burnham aveva guidato le visite all'osservatorio ed aveva acquisito una buona dimestichezza nel parlare davanti ad una folla di persone. Avrebbe potuto senz'altro trovare lavoro in un planetario, dove avrebbe potuto mettere ancora a frutto la sua immensa conoscenza ed esperienza, ma Burnham non accettò mai .

Nel luglio 1985 se ne andò da Flagstaff, dopo aver venduto gran parte delle sue collezioni di monete, rocce e libri per pagare i suoi creditori. Sua sorella e l'amico Norm Thomas lo cercarono nei luoghi dove egli andava abitualmente col cercametalli a cercare tesori sepolti, ma senza risultato. Burnham era sparito. Sette settimane dopo fu trovato sulla spiaggia di San Bernardino, con i piedi ustionati dal sole, la barba lunga e vestiti sudici. Dimesso dall'ospedale la sorella lo portò con sé nella propria casa a Phoenix, dove rimase molte settimane, in attesa che i suoi piedi guarissero.

Nel frattempo la casa editrice Dover, aveva tradotto l'Handbook in giapponese e Burnham, che viveva praticamente in miseria, si era messo in testa che l'edizione giapponese gli avrebbe portato un sacco di soldi nelle tasche. Così non fu, e lui ne rimase molto amareggiato, tanto che nel 1986 sparì nuovamente. Sua sorella Viola non lo avrebbe mai più visto. Burnham si trasferì in una pensione di San Diego e tutte le mattine si alzava presto ed andava al Balboa Park a vendere i suoi disegni di gatti. Molte persone ricordano di averlo visto, ma nessuno ha mai creduto che egli fosse veramente Robert Burnham, l'autore del Celestial Handbook.

Il 9 Marzo 1993, fu portato al San Diego Mercy Ospital. Aveva molti acciacchi, dovuti più alla vita che conduceva che all'età. Rimase in terapia intensiva per una decina di giorni, fino a che il 20 di marzo il suo cuore si fermò. Nessuno sapeva chi fosse realmente, se aveva parenti e dove risiedesse, e poiché un controllo sulla sua tessera sanitaria rivelò che aveva prestato servizio nell'aeronautica durante la guerra di Corea, il suo corpo fu cremato e le sue ceneri furono deposte in un'urna che ora riposa presso il cimitero nazionale di Fort Rosecrans, a Point Loma assieme a centinaia di altri veterani della guerra di Corea.

Colui che attraverso il Celestial Handbook guidò migliaia di astrofili alla scoperta del cielo morì senza che nessuno se ne accorgesse. Solo nel 1996, la sorella di Burnham, Viola Courtney, venne a conoscenza della morte del fratello, quando il marito di sua figlia Donna, che seguiva un corso per diventare detective, si mise a cercare Burnham per esercitarsi. La scoperta ha suscitato stupore e commozione nella comunità scientifica. In sua memoria è stato dato il nome Bernheim (il cognome dei suoi antenati, quando vivevano in Germania) ad un asteroide.


Riferimenti:
- Astronomy Magazine 1/98
- Phoenix New Times 26/9/97
- Lowell Observatories on-line


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