Associazione Astrofili Trentini
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Notiziario n. 21 - Estate 2000


La Luna: scienza e mito

di Christian Lavarian (Associazione Astrofili Trentini)


"... io aspetto tutto il dì la sera che l' sol si parta e dia luogo a la Luna" scriveva Petrarca, a voler sottolineare l'enorme influenza che la pallida Selene ha sul genere umano. Non solo ispiratrice di poeti, ma ausilio fondamentale della nostra cultura fin dalla notte dei tempi. Ad essa si deve l'istituzione del calendario con tutto quello che ne consegue, la comprensione graduale di fondamentali concetti astronomici e terrestri, la realizzazione di uno dei più grandi sogni dell'uomo: camminare su un mondo alieno.

Net per gli egiziani, Ixchel per i maya, Chandra per gli indù o Selene per i Greci: le mitologie lunari si ritrovano in tutte le culture. La sua pallida luminosità ed il mutare periodico delle sue fasi nel tempo hanno spinto gli uomini ad immaginare una possibile correlazione tra le vicende terrene e il nostro satellite.

Ancora oggi, a trent'anni dagli storici passi di Neil Armstrong, la Luna continua ad alimentare mitologie condivise da molte persone. Astronomicamente parlando la Luna è un corpo roccioso con un diametro di 3.500 km, una distanza media dalla Terra di 384.000 km ed una massa pari ad 1/80 di quella terrestre. Gli unici mezzi scientificamente conosciuti che la Luna ha a disposizione per interagire con la Terra sono la forza gravitazionale e la luce solare che essa riflette.

Due divinità greche associate alla Luna: la cacciatrice Artemide (a sinistra) e la triplice Hecate (a destra).
ArtemideHecate

L'effetto più evidente e conosciuto originato dalla forza gravitazionale lunare è costituito dalle maree, fenomeni che sono generati dall'attrazione congiunta della Luna e del Sole sugli oceani. La luce riflessa dalla Luna risulta invece insufficiente per alimentare la fotosintesi clorofilliana, ma sembra tuttavia in grado di provocare certi movimenti (tropismi) in alcune specie vegetali.

Se gli influssi accertati della Luna sono piuttosto ridotti, quelli che le vengono attribuiti sono assai più numerosi. Citando i più comuni: influssi meteorologici e sismici, influssi sulle pratiche agricole e sulla biologia umana.

In molte culture si ritiene che esistano profonde correlazioni tra l'attività lunare e le condizioni del tempo. Osserviamo che le variazioni di pressione prodotte dalle maree atmosferiche e la quantità di energia elettromagnetica trasportata dalla radiazione lunare appaiono troppo modeste per generare effetti apprezzabili sulle condizioni atmosferiche. Alla base delle credenze relative ai possibili influssi meteorologici della Luna ci può senz'altro essere il fatto che alcuni particolari aspetti del nostro satellite si manifestano in corrispondenza di fenomeni atmosferici forieri di cambiamenti meteorologici: la maggiore o minore trasparenza dell'aria per esempio, dovuta a diverse condizioni di umidità, possono far apparire diversamente la Luna (citiamo il classico alone). Ovviamente però l'aspetto della Luna non è causa del cambiamento meteorologico in atto, ma una sua conseguenza.

L'ampia categoria degli influssi sulle pratiche agricole è forse quello che gode di maggior credito dalle nostre parti. Tutti i consigli forniti in questo campo possono essere sintetizzati in una regola generale: "Tutto ciò che deve crescere e svilupparsi deve essere fatto in Luna crescente. Quello che deve arrestarsi e morire deve essere fatto in Luna calante". Molte di queste credenze sono state sottoposte a verifiche rigorose. In nessun caso sono emerse conferme attendibili. La luce lunare, ad esempio, è troppo debole per influenzare in modo apprezzabile la crescita di una pianta. Inoltre, se tale influenza fosse reale, oltre alle fasi lunari, dovrebbero essere altrettanto importanti le condizioni dell'atmosfera: esse determinerebbero un maggiore o minore assorbimento della radiazione lunare. Non sembra neppure ragionevole pensare che abbiano un'influenza gli effetti gravitazionali della Luna. Se fosse vero, infatti, si dovrebbero riscontrare differenze di accrescimento anche in orti che si trovano a distanze diverse da colline o caseggiati: infatti, l'effetto gravitazionale di queste strutture è paragonabile a quello lunare. Sicuramente molti fattori, che probabilmente non sono minimamente considerati, hanno un effetto determinante nella riuscita di certe pratiche. Le persone che credono agli influssi lunari sulle attività agricole, devono per la maggior parte le loro convinzioni al fatto che le tradizioni sono sempre state rispettate e, in genere, hanno prodotto buoni risultati. Si tratta tuttavia di una "prova" tautologica priva di ogni valore.

Nel passato anche molte patologie erano associate agli influssi lunari. L'esempio più noto è quello dell'epilessia, che veniva chiamata mal della Luna. Retaggi di queste antiche credenze si ritrovano ancora nel linguaggio attuale: un tipo volubile è detto lunatico e il cattivo umore viene indicato come Luna storta. Inutile dire che la medicina moderna ha destituito di ogni fondamento queste antiche credenze. Molti studi statistici hanno anche dimostrato che non esiste correlazione alcuna tra la frequenza delle nascite e le fasi lunari.

Il fatto che la tradizione e la cosiddetta "saggezza popolare" continuino a credere ciecamente in certi influssi esercitati dalla Luna dimostra una verità ben nota a chi si occupa di problematiche sociologiche: vi è sempre la tendenza ad evidenziare i fatti che confermano certe credenze e aspettative e a tralasciare quelli che invece le smentiscono. Inoltre di fronte a fenomeni complessi le cause influenti sono molteplici e soltanto un approccio scientifico e rigoroso consente di valutarne singolarmente gli effetti: tutti riconoscono che ci sia ancora molto da lavorare, in un clima che dovrebbe essere sempre di massima apertura e capacità di dialogo.


Christian Lavarian è fortemente impegnato da molti anni nel campo della divulgazione astronomica e della didattica scientifica, attraverso conferenze, corsi, lezioni al planetario e all'Università. Ama tutto ciò che è astronomia.


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