Associazione Astrofili Trentini
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Notiziario n. 23 - Inverno 2001


La Fiera nazionale dell'Astronomia

di Gabriele Sartori (Associazione Astrofili Trentini)


Anche quest'anno alcuni astrofili trentini si sono recati a Forlì per visitare la Fiera nazionale dell'Astronomia. Il padiglione riguardante l'astronomia era "ospitato" all'interno della fiera dell'elettronica ed occupava circa 3500 mq.

Alla gita hanno partecipato Alberto e Teresa, il sottoscritto con relativa consorte e l'immancabile Mauro, perché immancabile lo capiremo tra poco.

Partenza ore 7.00 da casa di Alberto, sosta a casa di Mauro, che si è presentato con uno zaino "roccioso" nel vero senso della parola, e poi via in autostrada, destinazione Forlì.

Ore 8.00 sosta in autogrill con colazione a base di cappuccino e poi via a tutta velocità verso la "padania". Fortunatamente durante il viaggio si è vista ben poca nebbia, se non quella dovuta alla combustione di un furgoncino che trasportava un complesso. I suonatori, ovviamente presi dal panico, hanno sparpagliato i loro strumenti lungo tutta la corsia di emergenza, mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme. Incendio a parte, alle 10.30 siamo arrivati in fiera.

Tralasciando tutta la parte di elettronica siamo subito corsi nel padiglione riguardante l'Astronomia. Alcuni istanti assieme e poi alla vista dello stand del buon Matteo Chinellato, titolare di "M come meteorite", abbiamo avuto la prima perdita: ebbene sì, in quell'occasione Mauro completo di zaino roccioso ci ha lasciato e chi conosce Mauro sa bene il perché. Per chi non lo conosce è da sapere che il buon uomo nutre una vera sana e forte passione per le meteoriti, ed essendo Chinellato praticamente l'unico commerciante italiano di meteoriti......................

Ripresici dalla "triste" perdita, noi superstiti abbiamo proseguito nel visitare la mostra.

Quasi subito siamo stati rapiti da Plinio Camaiti, qualcuno di voi lo conoscerà se non altro di nome, che stava "giocando" con una montatura Paramount. Lì abbiamo ammirato il perfetto funzionamento della montatura, che per l'occasione era interfacciata ad un Pc, ed abbiamo potuto notare come in ogni posizione i moti risultino fluidi e precisi; unico punto debole, neanche a dirlo, la testa completa di colonna costa la bellezza di 28.000.000 alla faccia !!!

Numerosi erano poi i telescopi, diciamo così, tradizionali: c'era tutta la serie dei Celestron dal classico C8 ai più recenti nextar in tutte le configurazioni e focali, si è visto anche qualche C11 (280mm di diametro) ed un C14 (350mm di diametro), qualche montatura Losmandy G8 e G11 e a dire la verità non un gran che di usato.

C'erano quasi tutti i più grossi importatori e venditori di attrezzatura astronomica eccezion fatta per i f.lli Taddei importatori ufficiali dei prodotti Meade che non erano presenti.

Ricca era poi l'accessoristica con tutti i tipi di oculari, filtri e amenicoli vari, in questo campo vi era anche una discreta scelta di usato.

Erano presenti anche DTA e Starlight XPress con la loro produzione di CCD. Vasto come sempre anche lo stand di Hoepli, che però non praticava particolari condizioni per la fiera.

C'era anche lo stand di Coelum che presentava in anteprima (con ben 15 giorni di ritardo !!!!) il numero della rivista di dicembre. Qui abbiamo acquistato l'ultimo libro di Plinio Camaiti riguardante i CCD per l'astronomia, libro che potrete trovare nella nostra biblioteca e del quale non appena lo avrò letto pubblicherò una breve recensione.

Terminato un primo giro abbiamo provato e riesumare Mauro e dato che l'operazione ha avuto successo, abbiamo deciso di approfittarne per il pranzo, che dato il posto, non poteva essere altro che una bella piadina farcita con le cose più strane, nel mio caso salsiccia e cipolle... ho ancora l'acquolina in bocca a pensarci !!!

Terminato il pranzo siamo rientrati in fiera e abbiamo approfondito lo studio dei vari stand. Tra le altre cose mi ha favorevolmente colpito lo stand della Intes con i Maksutow-Cassegrain che sembra offrano prestazioni migliori rispetto ai classici Schmidt-Cassegrain soprattutto sui pianeti.

Era presente anche lo stand di Astro E-Magazine, una rivista di astronomia in lingua italiana interamente scritta e gestita da astrofili, che non si trova in edicola ma è liberamente scaricabile in formato PDF da internet al sito astrofili.org. Sinceramente la consiglio a tutti quelli che disponendo di una connessione internet, siano disposti a scaricare mensilmente una decina di Mb.

Vi erano poi gli stand di vari gruppi di astrofili, la maggior parte dei quali esponevano foto e piccole ricerche. A dire il vero la maggior parte delle foto erano veramente belle per non dire impressionanti per qualità e bellezza. A guardare bene però tutte le foto erano state fatte dall'osservatorio sociale, il più delle volte una struttura che ospita solo l'osservatorio con tanto di cupola e di strumento di diametro mai inferiore ai 40cm. A questo punto a me una riflessione viene spontanea: noi a Trento dove la visione della volta celeste è condizionata "solo" dalla presenza di nuvole, dopo 25 anni di attività forse riusciamo ad avere una struttura che certo non si può definire osservatorio, ma che vuole semplicemente essere un punto di osservazione della volta celeste e questo da una parte per volontà nostra, infatti non si è mai voluto l'osservatorio, ma anche in parte per scarso interesse delle varie Amministrazioni nella divulgazione della conoscenza astronomica e scientifica in genere. In fondo per 25 anni noi dell'AAT abbiamo fatto sempre e solo questo. In pianura padana invece dove per 6 mesi all'anno non si vede neanche la punta del proprio naso per la presenza della nebbia e dove nei restanti 6 mesi siamo pur sempre a 50 m sul livello del mare con tutti i problemi che ne conseguono (non a caso gli osservatori professionali sorgono tutti sopra i 3000m), ogni città ha il suo gruppo astrofili, e questo è sicuramente un bene, ma anche ogni gruppo di astrofili ha il proprio osservatorio con le caratteristiche che elencavo poco sopra. Questo mi sembra esagerato. Ora la mia riflessione è questa: sono più "furbi" loro che sono riusciti ad usare il denaro pubblico per la loro attività, o forse siamo più "saggi" noi che avendo riflettuto attentamente sulle risorse umane e climatiche della nostra zona abbiano optato per una cosa molto meno impegnativa dal punto vista organizzativo e soprattutto economico? Ebbene credo che a conti fatti siamo stati molto più saggi noi, del resto non credo che una bella foto valga mezzo miliardo di lire.

Ma torniamo alla mostra terminati gli stand di astronomia siamo andati a dare uno sguardo al simulatore di volo. Si trattava di due postazioni: una faceva la funzione di torre di controllo e l'altra simulava la consolle di un aereo con tanto di strumentazione e di comandi. Alle due postazioni erano presenti dei piloti e dei controllori di voli dell'aeronautica, che simulavano in tutte le fasi il decollo, il volo e l'atterraggio di un DC9, veramente molto interessante.

Alle ore 15.00 poi abbiamo partecipato ad una conferenza tenuta dal prof. Romano sull'astronomia Maya, dove il professore spiegava in maniera chiara, le conoscenze astronomiche dei Maya e come queste conoscenza venissero applicate alla vita di tutti i giorni.

Terminata la conferenza data l'ora abbiano raggiunto Mauro, indovinate dove, e assieme siamo ripartiti alla volta di Trento.

In conclusione abbiamo passato una bella giornata in compagnia e soprattutto facendo assieme quello che piace e cioè astronomia. La giornata è stata sicuramente positiva dal punto di vista dell'aggiornamento sulla strumentazione astronomica a disposizione e sicuramente ha contribuito a rafforzare l'affiatamento che tra un gruppo di amici, prima che di astrofili, deve esserci, peccato solo non essere stati di più.


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