Associazione Astrofili Trentini
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Vademecum per l'eclisse


Alcuni mutamenti che avvengono durante un'eclisse di Sole non sono molto diversi da quelli caratteristici di un crepuscolo, come l'affievolirsi della luce o l'abbassamento della temperatura. Ma il tutto avviene con una rapidità tale da sembrare un fenomeno innaturale: per questo motivo il mondo animale (uomo compreso) ne trae un senso di paura e sgomento.

L'eclisse comincerà con un piccolo "morso" al disco del Sole (in Trentino saranno le 11:15 locali): a mano a mano che il disco nero della Luna avanzerà su quello solare comincerà ad evidenziarsi un progressivo calo della luce diurna, che in corrispondenza del 95% della parzialità ammonterà a circa un centesimo del valore iniziale. Avremo così un crepuscolo assai particolare, con il cielo all'orizzonte rischiarato dalla luce solare lì dove l'eclisse è meno pronunciata: questo vedremo dalla nostra regione e dal resto d'Italia in misura minore.

Quando sarà rimasto solo uno spicchio di Sole, potremo assistere, nelle località dove occorrerà la totalità, ad una serie di eventi unici ed irripetibili. Sul suolo si renderanno visibili le ombre volanti, complesso fenomeno di diffrazione della luce che circonda ancora il disco lunare: sarà un po' come vedere il fondo di una piscina d'estate, con il caratteristico gioco di ombre e luci. Quando l'ultima falce di Sole è prossima a sparire, ecco splendere "la corona di perle" e "l'anello di diamanti". Definizioni d'effetto per indicare gli ultimi sprazzi di luce solare che riescono ancora a filtrare attraverso le vallate lunari presenti sul bordo del satellite, mentre i monti hanno già coperto per intero il disco del Sole. Ciò che si vede sono i famosi "grani di Baily", punti luminosissimi della superficie solare osservabili per qualche breve secondo prima della totalità.

E finalmente eccola: l'ombra della Luna "inghiotte" l'osservatore, che riesce a vederla bene da una postazione in altura. C'è chi l'ha descritta come un terrificante scuro mantello che precipita a migliaia di chilometri l'ora sulla superficie: è senz'altro un momento di grande sgomento e stupore. Durante la breve totalità, gli uccelli smettono di cantare e volare, i fiori si chiudono: tutta la natura si ferma terrorizzata. Il buio non è totale, come quello della notte, ma somiglia più ad un crepuscolo: si rendono visibili i pianeti (Venere e Mercurio nel nostro caso) e alcune stelle. Guardando verso il Sole vedremo lo spettacolo della corona, una spettrale luce argentea, rarefatto ma caldissimo alone di gas che circonda la fotosfera solare.

Il disco nero della Luna sarà così cupo da fornire quasi l'impressione che una gigantesca mano abbia ritagliato un pezzo di cielo. Fra il nero disco lunare e la corona, osservando con un binocolo vedremo le protuberanze, enormi anelli di gas incandescente che "sbuffano" dalla superficie solare. Tutto questo condensato in due minuti, passati i quali i fenomeni appena descritti procederanno in senso inverso: grani di Baily, ombre volanti, parzialità.

Tre ore di grande spettacolo.


Christian Lavarian (lavarian@science.unitn.it)
agosto 1999


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