Stelle cadenti


Geminidi
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# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Enrico Stomeo, 2:333/728 (12-11-1996 22:07)
# A : Tutti
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In dicembre avremo una eccellente occasione per osservare, in condizioni senza dubbio favorevoli, lo sciame delle Geminidi, che in questi ultimi anni ha prodotto un numero di meteore comparabile a quello delle Perseidi o delle Quadrantidi di gennaio.

Notate nel 1860 per la prima volta con valori massimi piu' bassi rispetto agli attuali, sono aumentate nel tempo, specie nel nostro secolo. Nei tre giorni centrati nel massimo del 13 dicembre, presentano costantemente tassi di oltre 20 meteore/ora, segno che e' presente tutto intorno al punto di incontro con la Terra un denso agglomerato omogeneo di particelle.

L'area radiante, posizionata a nord di Castore, mostra una intensita' meteorica con piu' massimi, piu' o meno acuti. Sara' percio' il caso di estendere la sorveglianza anche alle serate che precedono e seguono la maggiore attivita'. In linea di massima si potranno iniziare le osservazioni dopo le ore 20, quando il radiante comincera' ad essere visibile a sufficienza sopra l'orizzonte orientale, e protrarle per tutta la notte fino all'alba, dato che il radiante culminera' verso le ore 2 a un'ottantina di gradi di altezza.

Recenti studi hanno indicato che la Terra, nel suo incontro con questa corrente di meteoroidi, trova i frammenti piu' piccoli nella fase iniziale e quelli piu' grossi nel periodo finale, producendo quindi le meteore piu' brillanti. Sono chiaramente distinguibili a distanza di circa 18 ore l'uno dall'altro, due aumenti di frequenza del numero delle meteore, entrambi ben oltre le 100 meteore/ora: un primo aumento relativo alle meteore meno luminose alla longitudine eclittica 260,65 (Eq.1950) e un secondo alle piu' brillanti alla longitudine 261,40.

Nel 1983 tramite il satellite IRAS si e' iniziato a supporre che un asteroide con l'orbita molto simile, il numero 3200, potesse aver dato origine a questo sciame. In effetti i meteoroidi delle Geminidi presentano una densita' molto piu' alta di quella delle tipiche piogge cometarie, tipo le Perseidi o le Orionidi. Questo e' anche in relazione al fatto che le Geminidi mostrano una percentuale molto bassa (2-3%) di tracce luminose che lasciano una scia persistente nell'atmosfera, rispetto ad esempio al 7% delle sporadiche o all'11% delle Tauridi, legate alla cometa Encke.

Pur se si prestano agevolmente al lavoro fotografico, data la loro brillantezza e abbastanza lenta velocita' geocentrica apparente (35 km/sec), le Geminidi non sono state studiate opportunamente sotto questo aspetto, specie in questi anni. I pochi lavori piu' recenti hanno determinato nel 1990 tassi fotografici di circa 150 meteore/100ore e addirittura l'anno seguente di 219 meteore/100ore. E' auspicabile percio' che molti si orientino anche sul lavoro di sorveglianza fotografica, che oltre ovviamente a rendere possibile la valutazione quantitativa, puo' fornire una incontestabile determinazione della posizione del radiante ed elementi precisi per uno studio della sua forma e diametro.

Un ultimo appunto per chi volesse dare un serio contributo osservativo al lavoro italiano sulle meteore: contattare la specifica Sezione Meteore dell'UAI (Unione Astrofili Italiani) che da oltre 17 anni opera per riunire in un gruppo omogeneo di lavoro il maggior numero possibile di amatori del nostro paese. E per chi ha accesso a Internet, un consiglio, dia un'occhiatina al sito Web http://www.mclink.it/mclink/astro/uai/sez_met/index.htm


Leonidi
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# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Enrico Stomeo, 2:333/728 (11-13-1996 21:47)
# A : Tutti
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Le LEONIDI sono attese in questo finale del secolo con molta concitazione, data la probabilita' che nel 1998-99 si ripeta la pirotecnica presentazione del 1866 e del 1966.

La cometa P/Tempel-Tuttle, che origina questa pioggia di meteore, dopo 33.2 anni passera' al perielio nel febbraio 1998: e' percio' probabile che il numero di Leonidi aumenti gia' da ora in maniera sempre piu' evidente. Le particelle dello sciame, che si muovono in pratica nella medesima orbita della cometa, intersecano il piano dell'eclittica molto vicino all'orbita terrestre, a una distanza che varia nel tempo in maniera fluttuante, a causa delle perturbazioni planetarie specie di Giove e Saturno. Cio' fa si' che accadano negli anni piogge di meteore piu' o meno intense, o addirittura vere e proprie tempeste, come nei casi del 1866 e 1966 indicati in tabella.

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       Anno   Long.nodo   Tasso orario
              meteorico  corretto (ZHR)
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       1799    232.1        > 5000
       1833    232.45       > 5000
       1866    232.627       17000
       1867    232.713        6000
       1966    234.468       15000
       1969    234.567         250
       1994    234.67           95
       1995    234.65
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Le osservazioni in passato hanno mostrato che il materiale meteorico non e' presente solo in vicinanza della cometa, ma anche fino a 2 anni prima e 5 anni dopo il passaggio della cometa al perielio. Gia' 2 anni prima del passare della cometa si sono osservate frequenze di 100-150 meteore/ora e addirittura di oltre 1000 meteore/ora 200-300 giorni prima. Nella situazione di questo fine secolo non ci troveremo proprio nelle medesime condizioni del passato, quando si verificarono le tempeste piu' spettacolari. Cio' perche' la nostra distanza dal nodo cometario questa volta sara' maggiore, cioe' 0.0084 UA rispetto alle 0.003 UA del 1966, alle 0.0012 UA del 1833 e alle 0.003 UA del 1799. In ogni caso non e' da preoccuparsi, perche' comunque un picco di almeno 5000 meteore/ora pare proprio possibile per il 1998-99.

Quest'anno il 16-17 novembre si potra' osservare il radiante al di sopra dell'orizzonte in pratica a partire dalla mezzanotte, poi sempre piu' alto fino a oltre 60 gradi di altezza prima del crepuscolo mattutino. Il tutto senza disturbo lunare. Dato che il massimo avvicinamento avviene in uno dei nodi dell'orbita cometaria (234.56 gradi) si puo' prevedere il maggior numero di Leonidi verso le ore 6:30 TU del 17 novembre, quando in Italia purtroppo sara' gia' giorno, ma non cosi' piu' a ovest nel nord Atlantico, Canada e Stati Uniti. Comunque, dato che il massimo e' previsto nel 1996 di oltre 100 meteore/ora, molto ampio, con una parabola estesa per almeno un'intera giornata, qui in Italia potremo osservare un buon numero di Leonidi specie nelle ore che precederanno l'alba, quando il radiante raggiungera' la sua massima altezza. Ci saranno sicuramente molte Leonidi brillanti, per cui l'osservazione fotografica sara' d'obbligo, visto che nel 1966 il tasso fotografico fu superiore al valore di 3-4 meteore/ora.


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# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Enrico Stomeo, 2:333/728 (11-21-1996 14:37)
# A : Tutti
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LEONIDI 1996

L'apparizione 1996 di questa pioggia di meteore e' avvenuta secondo le previsioni (cfr: la pagina Web della UAI-Sez.Meteore in http://www.mclink.it/mclink/astro/uai/sez_met/index.htm ).

Il 16-17 novembre dalle 4h alle 10h TU sia in Europa che negli USA e' stata registrata una forte attivita' meteorica, maggiore che negli anni passati. Le Leonidi sono risultate essere particolarmente brillanti, e numerosissimi sono stati i bolidi.

Un team olandese della DMS ha registrato dalla Francia occidentale tra le ore 04:30-05:00 TU il picco massimo di ben 130 meteore/hr (ZHR).


Quadrantidi
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# Area : ASTRO.ITA (Astrofili)
# Da : Enrico Stomeo, 2:333/728 (01-02-1997 21:51)
# A : Tutti
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Quest'inizio del 1997 non ci riserva buone occasioni per osservare sciami meteorici.

La pioggia piu' importante, quella delle Quadrantidi (o Bootidi), sebbene non disturbata dal chiarore lunare, presentera' purtroppo la sua maggiore attivita', che come e' noto ragguaglia i livelli delle Perseidi e delle Geminidi, ancora nelle ore diurne, attorno alle ore 15 TU del 3 gennaio.

Il problema sta nel fatto che la Terra incontra questo sciame di meteoroidi di origine cometaria solamente per poche ore, e chi osserva e' fortunato solo se in quei momenti ha il radiante alto a sufficienza sull'orizzonte.

Il numero delle meteore durante il picco massimo raggiunge valori di 150-200 Quadrantidi/ora stabilmente per circa 6 ore, mantenendosi comunque sopra le 100 meteore/ora per almeno 10 ore. Se consideriamo che, nelle ore che seguono il crepuscolo serale, il radiante si muovera' bassissimo, tangente all'orizzonte, e che soltanto dalle ore 23 TU questo comincera' a salire in altezza, ci rendiamo conto facilmente che a quest'ora ci saremo persi purtroppo la parte piu' corposa della pioggia.

L'acutezza e brevita' del picco di attivita' e' spiegabile col fatto che le Quadrantidi sono uno sciame con un'alta inclinazione orbitale, relativamente recente (resosi visibile circa 110 +- 50 anni fa), e in evoluzione a causa delle perturbazioni planetarie. Ovviamente, essendo attivo questo sciame dall'1 al 5 gennaio, potra' essere comunque rilevata una qualche attivita', ma sicuramente l'effetto non sara' entusiasmante, dato che il rapporto tra le Quadrantidi brillanti (bolidi anche di -7m) e quelle poco luminose varia rapidamente, man mano che la Terra esce dal nucleo piu' denso e massiccio dello sciame.

In questi ultimi anni abbiamo assistito a spettacolari apparizioni, con frequenze medie orarie (rapportate allo zenit) ad esempio di 150 meteore nel 1987, e addirittura di 230 meteore nel 1985. Nel 1992 un buon lavoro e' stato fatto dagli osservatori italiani della UAI-Sezione Meteore, che hanno registrato frequenze medie orarie di 110-130 meteore con picchi individuali di 150-180 Quadrantidi/ora.


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