Guida all'inquinamento luminoso

Pagina precedenteSommarioPagina successiva


Il risparmio energetico


Secondo dati forniti dall'ENEL, nel 1997, per la sola illuminazione pubblica, sono stati impiegati qualcosa come 4.800 milioni di kWh (il dato comprende approssimativamente anche i piccoli produttori di energia elettrica).

Questo valore deve essere aumentato di circa il 5% l'anno e, ad esso, va aggiunto un 30% circa per l'illuminazione esterna privata di qualsiasi tipo.

Nel 1998 pertanto nel nostro paese sono stati utilizzati circa 6.240 milioni di kWh per illuminare strade, monumenti e quant'altro.

Tuttavia, come detto precedentemente, almeno il 30-35% (2.184 milioni di kWh) di questa energia viene inviato, senza alcun senso, direttamente verso il cielo producendo, per il conseguente spreco di combustibile, circa 1.200.000 tonnellate di anidride carbonica che vengono inutilmente immesse nell'atmosfera che respiriamo. L'eliminazione di tale spreco equivarrebbe al beneficio apportato, al bilancio dell'anidride carbonica, da un'estensione di foresta di alto fusto di quasi 200.000 ettari.


SuisioLonigo
Suisio (BG) - Un pessimo esempio di doppio impianto: in primo piano lampade a fluorescenza non illuminano la strada ma le finestre circostanti, e sullo sfondo un impianto giustamente full cut-off al sodio ad alta pressione ma sovradimensionato per le effettive esigenze della strada.
(G. Agostoni)
Lonigo (VI) - Zona industriale. Illuminazione delle facciate degli stabilimenti con riflettori simmetrici posti a terra rivolti verso l'alto.
(E. Rossi)


Non è poi da trascurare il fatto che il restante quantitativo è spesso utilizzato in eccesso rispetto alle reali esigenze della Collettività. In effetti nel corso dei nostri rilevamenti sono stati riscontrati ovunque (mis)fatti di ogni tipo le cui tipologie sono di seguito riassunte ed illustrate.

  1. Impianti sovradimensionati in relazione alle necessità (es. strade di campagna o periferiche illuminate con lampade normalmente utilizzate per centri cittadini, superstrade, grandi viali, o, comunque, eccedenti rispetto alle reali esigenze).
  2. Impianti funzionanti a pieno regime per tutto il corso della notte senza possibilità di ridurre il flusso luminoso durante le ore di minor traffico (es. dalle 23 alle 6).
  3. Monumenti con illuminazione eccessiva e/o con diffusione di luce al di fuori della sagoma e non soggetti a spegnimento programmato o ridotto.
  4. Erronea, eccessiva e inutile illuminazione di facciate di edifici di nessun pregio architettonico (come fabbriche, capannoni, abitazioni private, attività commerciali) utilizzata, per fini pubblicitari o di presunta sicurezza senza alcun controllo.
  5. Impianti con corpi illuminanti non idonei al fine per cui sono utilizzati, inclinati in modo tale da disperdere il flusso luminoso e spesso pericolosamente abbaglianti.
  6. Impianti realizzati in zone poco urbanizzate (o senza una reale necessità di esistenza) oppure funzionanti contemporaneamente ad altri precedenti di bassa efficienza.


Riflettori simmetriciRiflettori asimmetrici
I riflettori simmetrici di questa torre faro inviano quasi il 50% della luce verso il cielo, risultando oltretutto pericolosamente abbaglianti. Si sarebbero dovuti montare riflettori asimmetrici con vetro piano orizzontale.
(D. Bonata)
L'utilizzo di fari asimmetrici permette di costruire torri faro, anche di notevoli dimensioni, totalmente schermate. Nella foto di destra si è avuto l'accortezza di limitare (laddove non serviva) il flusso luminoso con degli schermi applicati sul riflettore.
(D. Bonata)


Tutto ciò in spregio alle più elementari norme di buon senso, con enormi danni e sprechi per la Collettività e le risorse ambientali. Tale situazione si pone in palese violazione delle norme che impongono metodi idonei ed opportuni per contenere il consumo energetico entro limiti accettabili che siano unicamente dettati dal criterio della reale e congrua esigenza (Legge n° 10/1991 "Norme per l'attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili di energia").


MonumentoMonumento
I monumenti devono essere illuminati dall'alto verso il basso. Nel caso in cui ciò non risulti possibile e per soggetti di particolare e comprovato valore architettonico, i fasci di luce devono rimanere di almeno un metro al di sotto del bordo superiore della superficie da illuminare. In questi casi le condizioni non sono totalmente rispettate.
(D. Bonata)


Pagina precedenteSommarioPagina successiva